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Valeggio e Borghetto sul Mincio

Valeggio e Borghetto sul Mincio sono meritatamente annoverati tra i Borghi più belli d’Italia.

Si trovano in provincia di Verona,ma ai confini con la Lombardia e confinanti con la provincia di Mantova.

Debbo dire che a me hanno dato l’impressione di avere più un carattere lombardo che veneto.

Anche l’italiano parlato qui ha influssi più lombardi che veneti.

Si tratta comunque di luoghi carichi di storia, tipici borghi medioevali legati alle potenti famiglie degli Scaligeri e dei Visconti.

Valeggio sul Mincio

Valeggio sul Mincio è famoso per il Parco Giardino Sigurtà, di cui ho parlato in un altro post,se avete voglia di andare a rileggerlo.

Simbolo del borgo è il Castello Scaligero,voluto dagli Scaligeri della vicina Verona e che domina tutta la valle del Mincio. Nel corso dei secoli ha subito diversi rimaneggiamenti, e si possono visitare la rocca e in primavera estate salire sulle torri.Non perdetevi il Parco Sigurtà,motivo di vanto del Borgo.

Ma Valeggio è famosa anche per i suoi tortellini.

Nel centro storico troverete tanti ristoranti dove poter fare varie degustazioni di tortellini, una pasta all’uovo ripiena, dal bordo ondulato e con un ripieno di carne, sempre cotto.

La sfoglia,più sottile di quella emiliana, viene tirata a macchina, ma i tortellini vengono rigorosamente chiusi a mano.

Al giorno d’oggi, per incontrare i gusti dei clienti, i tortellini vengono proposti con ripieni diversi, ad esempio con ricotta, con verdure, con formaggio e magari conditi con burro e salvia.

Noi ne abbiamo assaggiati di diversi tipi, e devo dire che erano tutti buonissimi!

Ci ha persino fatto compagnia Frida Khalo!

La leggenda dice che ricordano il nodo d’amore di un soldato e una ninfa, morti suicidi per amore.

E infatti il  Nodo d’amore è la festa che si tiene tutti gli anni a Valeggio in onore dei tortellini.

Non è romantico?

Borghetto

Borghetto è una frazione di Valeggio ed è veramente una chicca, costeggiato da torri medioevali e dal fiume Mincio.

Il centro è attraversato del fiume Mincio e caratterizzato dalle ruote dei tanti mulini, ora  a solo scopo decorativo ma che un tempo servivano a macinare i cereali.

Caratteristiche le rocche del Ponte Visconteo, diga fortificata voluta nel 1393 dal duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, allo scopo di difendere la parte orientale del ducato.

La bellezza del borgo e del paesaggio circostante ne fanno una meta molto ambita, letteralmente presa d’assalto dai turisti in primavera estate.

Fortunatamente quando ci sono andata io era durante la pandemia, e quindi i turisti erano pochi,dandoci modo di gustarci questi luoghi senza troppa ressa.

A Borghetto troverete tanti bar e ristoranti,piccoli negozi e gli immancabili lucchetti attaccati alle grate di ferro.

La ciclovia sul Mincio

Se avete voglia di pedalare a Borghetto potete noleggiare le bici e fare la ciclovia che costeggia il fiume, in direzione Peschiera o Mantova, se volete dirigervi a sud.

La pista intera è lunga circa 44 chilometri e costeggia il fiume con paesaggi bucolici, piccole imbarcazioni e tanti uccelli palustri, tra cui aironi,cicogne,falchi pellegrini.Insomma la meta perfetta per chi ama il birdwatching.

Noi abbiamo fatto il tratto in direzione Peschiera perchè più corto.

E’ una pista completamente asfaltata e adatta anche ai bambini.

Una volta arrivati a Peschiera potete fare una sosta rinfrescante sorseggiando una birra o un buon calice di vino e ammirando le sponde del lago di Garda.

La zona è frequentata soprattutto da turisti tedeschi, che amano particolarmente il Lago di Garda.

Sulla via del ritorno ci siamo fermate a mangiare alla Littorina, un edificio moderno rivestito di metallo scuro che ricorda una stazione ferroviaria, in onore della littorina, il convoglio ferroviario che un tempo collegava Peschiera a Mantova.

Anche qui l’immancabile degustazione di tortellini con un buon bicchiere di vino.

Insomma non ci siamo fatte mancare nulla.

Valeggio e Borghetto sul Mincio sono due tappe a cui potete dedicare un weekend, all’insegna della natura e del buon cibo.

Tenetelo presente per la prossima primavera.

“Have stories to tell, no staffs to show”

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