Chole Island si trova nell’arcipelago di Mafia, a 10 minuti id barca dall’isola di Mafia.
I primi insediamenti umani in questo arcipelago sono avvenuti proprio in quest’isola a partire dal tredicesimo secolo dopo Cristo.
Fa parte del Parco Marino Isola di Mafia assieme a Mafia, le isole di Juani Ji Bondo,Bwejù e altri isolotti minori.
Il parco marino,istituito nel 1996, è costituito da 8 piccole riserve in cui la pesca e le attività turistiche sono regolamentati.
Nel pieno rispetto dei suoi abitanti, siano essi esseri umani o animali.
Se decidete di visitarla alle donne è consigliato di coprire spalle e gambe.
Si parte con una piccola barca a motore dal diving Big Blu e in 10 minuti sarete sull’isola.
Chole Island nell’arcipelago di Mafia è molto piccola,circa un kilometro e mezzo quadrato.
Delimitata nella parte costiera dalle mangrovie e caratterizzata da una fitta vegetazione.
Ci vivono all’incirca 1.300 persone.
Se vi affidate a una guida locale con la modica cifra di 4 dollari o 10.000 scellini a persona conoscerete nel dettaglio la storia di questa piccola isola e contribuirete un poco alla sua economia.
Scopriamo Chole Island nell’arcipelago di Mafia
Accompagnati dalla guida locale scopriamo le rovine di costruzioni che risalgono a secoli addietro.
Arabi,persiani shirazi,omaniti,tedeschi,francesi e indiani hanno lasciato tracce del loro passaggio.
Si riconoscono i resti delle prigioni,del tribunale,di un tempio induista.
Un forte sviluppo all’isola fu dato dai tedeschi.Infatti molte rovine son proprio della dominazione tedesca.
Quando i tedeschi persero l’isola di Mafia e subentrarono gli inglesi, spostarono centri amministrativi e attività a Mafia.Così l’isola si spopolò e rimasero solo tre famiglie.
Chole Island si ripopolò quando la Tanzania ottenne l’indipendenza e il presidente Nyerere incoraggiò gli abitanti a tornare sull’isola.
Attualmente i suoi abitanti vivono di pesca,agricoltura e coltivazione delle alghe.
E’ un’isola povera,fatta di capanne di paglia e fango,senza acqua potabile nè luce.
L’acqua del posto è salmastra,si usa per scopi domestici ma non si può bere.
Per la luce si ricorre ai pannelli solari e si vedono alcune capanne con antenne paraboliche come unico segno di modernità.
Al centro del villaggio, dove gli uomini si ritrovano,c’è una capanna apposta per loro,per guardare la tivù.
Qui la vita scorre semplice,seguendo i ritmi della natura e gli umori del mare.
Una fitta e bellissima vegetazione la ricopre.
Banani,manghi,alberi di moringa e anacardi,piante di neem e tante piante medicinali di cui gli abitanti conoscono le proprietà.
E ancora alghe messe a essicare al sole e vendute a Zanzibar.
Tanta fibra di cocco utilizzata per fare corde e tappeti.
Le case son quasi tutte di fango,paglia e legno.Quindi abitazioni molto povere e spartane.
Che a Zanzibar son quasi del tutto scomparse,perchè qui ora la gente costruisce case di mattoni.
Le case sugli alberi di Chole Island
A Chole esiste un lodge con case sugli alberi,precisamente i baobab, il Chole Mjini Lodge.
Amanti delle sistemazioni insolite e particolari fatevi avanti!
Io personalmente non vi ho soggiornato ma mi piacerebbe davvero farlo!
Gli alloggi sono 7 in tutto.Immersi in una natura stupenda non hanno acqua corrente nè luce.
Le camere sono aperte e chiuse da tende e zanzariere.
Nelle toilette si usa il compost e l’acqua delle docce viene scaldata a kerosene.
La colazione al mattino viene fatta arrivare in un cestino attaccato a una corda.
Tutte le camere si affacciano sul mare.
Cosa volete di più?
Se un giorno decidete di venire da queste parti penso valga la pena dormirci almeno una notte!
Perchè visitare Chole Island
Per avere uno spaccato di vita africana.
La vita dei villaggi,che scorre semplice seguendo i ritmi della natura.
Dove vedrete le donne attingere l’acqua ai pozzi, intente a cucinare o a coltivare le alghe con la bassa marea.
Gli uomini bersi un chai(tè) o un kahawa( caffè) in una capanna o persi nelle loro chiacchiere.
Oppure vedrete gli uomini preparare le barche per la pesca.
E gli immancabili bambini gridarvi dietro “muzungo” uomo bianco, salvo poi scappare e nascondersi.
Insomma a me è piaciuto tanto visitare Chole Island e lo consiglio pure a voi,se un giorno verrete da queste parti.
Perchè la vita delle isole,per chi ci abita,non vuol dire spiagge, ombrelloni e sole,ma vita semplice dove lo scopo è guadagnarsi da vivere e sfamare le tante bocche.
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