Perché visitare il mercato di Darajani
Io adoro i mercati e se venite a Zanzibar non potete perdervi il mercato di Darajani a Stone Town.
I mercati secondo me sono il cuore pulsante della città, almeno di alcune città.
Rappresentano l’anima popolare e popolana.
Pullulano di umanità. Un’umanità spesso povera ma colorata, chiassosa e viva.
Ed il mercato di Darajani a Stone Town non si smentisce.
Il mercato si trova all’inizio della città vecchia, affacciato su una strada rumorosa e trafficata.
Ai lati dell’ingresso principale tante bancarelle di frutta e verdura.
Sotto l’arco che funge da entrata piccoli negozi di cereali, legumi e scatolame vario.
Uomini e donne che cercano di vendervi erbe profumate, rucola, spinaci e insalate.
Il bello del mercato di Darajani a Stone Town
Il bello viene ora. Sotto le volte di cemento, a destra il mercato della carne e a sinistra il mercato del pesce.
A parer mio solo per stomaci forti e nasi poco delicati.
Gli odori di carne e pesce son davvero nauseabondi, considerando che non esistono frigoriferi e che la merce resta esposta tutto il giorno. Spesso sotto una calura incessante.
Sui banconi fan bella mostra di se ’sardine, polpi, calamari, barracuda e tranci di pescato più grosso.
Gli addetti alla vendita indossano camici che son stati immacolati tanti secoli fa e che stanno ritti da soli.
Diciamo che se esistesse l’ASL metterebbe in quarantena il mercato a vita!!!!!
Ma del resto qui gli standard di igiene son molto diversi dai nostri e sicuramente la gente del posto ha anticorpi belli tosti.
Penso che anche noi espatriati dopo anni di vita qui in qualche modo ci immunizziamo.
Il mercato della carne mi fa sicuramente più effetto di quello del pesce.
Perciò io a dire il vero ci sono entrata poche volte, vuoi per l’odore vuoi per il ribrezzo alla vista del sangue.
Quindi vi consiglio di andarci solo se siete stomaci davvero forti!
Il mercato della frutta, delle verdure e delle spezie
La parte secondo me più bella è dove si vendono frutta, verdura e spezie.
Un tripudio di colori e profumi vi inebrierà.
Fanno bella mostra pile di avocadi, manghi, ananas, banane.
E ancora lime, frutti della passione, staffelis ,bunghi, litchi, ginger.
E poi spezie per cui l’isola è famosa.
Vi consiglio vivamente di acquistarle, sia per l’ottima qualità, sia per le proprietà per cui sono note.
Daranno un tocco esotico ai vostri piatti e contribuiranno alla vostra salute.
Ottimi il pepe, la noce moscata, la cannella e la curcuma.
Oltretutto sono anche molto economiche.
Potrete trovare quasi tutte le verdure. Le patate son buonissime, come pure i pomodori.
Son prodotti che maturano col sole e quindi ottimi dal punto di vista organolettico.
I venditori son quasi soltanto uomini, a differenza dell’Asia dove son prevalentemente le donne a vendere nei mercati.
Questo perché fino a poco tempo fa le donne erano relegate quasi esclusivamente ai lavori domestici.
Al mercato si vende di tutto o quasi
Parallelamente all’edificio principale si snoda una via costeggiata da negozietti che vendono principalmente granaglie e spezie.
Io mi diverto a entrare nei negozi per comprare frutta secca da sgranocchiare o spezie da regalare al mio rientro in Italia.
C’è anche una zona dove vengono ammazzati e venduti i polli.
Sono entrata solo una volta, sempre per via dell’odore e della vista del sangue. A voi la scelta.
Non è raro vedere arrivare contadini con un pollo in mano o due legati per le zampe o dentro ceste.
Ovunque una massa di uomini e donne indaffarati a fare la spesa e a cercare di contrattare il prezzo e fare l’affare della giornata.
Anche perché i soldi son pochi e le bocche da sfamare spesso tante.
Non da ultimo molte sono le persone che chiedono l’elemosina: donne rimaste vedove e senza sostentamento, barboni, tossici, malati di mente o disabili.
Insomma gli emarginati tipici di tante società che cercano di riempire lo stomaco.
Di sicuro vi si stringerà il cuore.
E ringrazierete di essere nati con la camicia.
Ecco questo è il mercato con le sue mercanzie e la sua colorata, multiforme e a tratti disperata umanità.
Questi sono i luoghi che io amo a che non cambierei con un asettico centro commerciale.
No Comments