Rione Sanità la Napoli popolana da non manacare
La maggior parte dei turisti che arriva a Napoli salta il Rione Sanità, la Napoli da non mancare.
Considerandolo un quartiere malfamato di Napoli e quindi poco sicuro.
Forse si concedono una visita alla casa di Totò e una sosta alla famosa pizzeria Concettina ai tre Santi.
Invece è un quartiere che merita sicuramente una visita, se non altro per l’umanità che lo popola.
Un’umanità chiassosa, vivace, a tratti burbera e arrogante, sofferente sicuramente ma capace di tirar fuori quell’arte di arrangiarsi che è peculiare dei napoletani.
Un po’ di storia
Il Rione Sanità la Napoli da non mancare , si trova appena fuori il centro storico di Napoli.
Fu luogo di sepoltura in età greco-romana, e nel XVII secolo divenne il luogo dove nobili e borghesi napoletani costruivano le loro dimore.
Pensate che la famiglia reale passava di qui per recarsi alla Reggia di Capodimonte.
Ma siccome il percorso era tortuoso venne costruito un collegamento diretto, il Ponte della Sanità, che di fatto tagliò fuori questo quartiere dal resto della città.
Il quartiere Sanità venne quindi lasciato a sé stesso, diventando periferia all’interno della città e contribuendo così a renderlo un quartiere degradato e malfamato.
L’abbandono ha fatto si che venissero danneggiati anche edifici storici come le catacombe, il Palazzo San Felice o il Palazzo dello Spagnolo.
Il recupero del Rione Sanità
Solo a partire dall’anno 2000 è iniziata la riqualificazione del quartiere grazie al parroco della Basilica di Santa Maria della Sanità, per dare ai tanti giovani una possibilità di riscatto.
Grazie all’aiuto di fondazioni, professionisti ed associazioni è stato possibile coinvolgere i giovani in attività culturali, togliendoli dalla strada e quindi dal rischio della criminalità.
Sono state create orchestre, laboratori teatrali, laboratori creativi, bed&breakfast.
Vengono organizzate visite guidate con il percorso cosiddetto Il Miglio Sacro.
Che cosa vedere al Rione Sanità
Io personalmente l’ho girato da sola e sinceramente l’ho trovato molto sicuro, allegro e chiassoso.
Non ho visitato né le basiliche né le catacombe, ma ho preferito perdermi nelle sue vie respirando l’aria del quartiere.
Mi raccomando non perdetevi la casa di Totò, in Via Santa Maria Antesaecula 109.
All’interno di un palazzo abbastanza fatiscente si trova la piccola balaustra con finestra della sua casa natale.
Solo una targhetta fuori a ricordare la casa che diede i natali a questo mito del cinema italiano. Mito che ben ha incarnato lo spirito di Napoli.
Non lontano la famosa pizzeria Concettina ai Tre Santi, dove mangiare una delle pizze migliori di Napoli.
E sempre in zona il Palazzo dello Spagnuolo con la bellissima scala ad ali di falco dai colori verde e giallo.
Poco più’ in là il Palazzo San Felice, dalla struttura simile ma molto più trasandato.
Pensate che qui son state girate alcune scene di Gomorra.
E la sottoscritta con una gran botta di c…. chi ha beccato qui?
Proprio uno degli attori che gentilmente si è lasciato immortalare con me!
Non da ultimo se avete voglia di camminare arrivate a piedi al Cimitero delle Fontanelle, che purtroppo ho trovato chiuso per restauro.
Il cimitero ospita un numero imprecisato di morti, soprattutto di peste.
Nelle teche sono esposti i teschi dei morti.
Infatti nel passato i napoletani si prendevano cura del cranio di un’anima abbandonata (la capuzzella), in cambio di protezione.
Questo era noto come il rito delle anime pezzentelle.
Insomma come avete capito di cose da vedere non ne mancano.
IL rione è anche ricco di murales che personalmente amo molto.
Il mio consiglio
Quello che vi consiglio è comunque di perdersi nei suoi vicoli e respirarne l’atmosfera.
Non ne rimarrete delusi.
Magari vi capiterà di trovare qualche simpatico napoletano che vuole vendervi un palazzo.
Come fece Totò con la Fontana di Trevi.
Lo spirito giocoso di Napoli è anche questo.
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