Stone Town la città di pietra, un po’ di storia
Visitiamo Stone Town la città di pietra cominciando dalla sua storia.
Stone Town, o Zanzibar Town, è così chiamata perché costruita con pietre di origine corallina.
Le origini della città non si perdono nella notte dei tempi. Risalgono al 1800,quando Zanzibar faceva parte del Sultanato dell’Oman e Stone Town era la sua capitale sotto il sultano Said Bin.
Fu sotto il suo sultanato che la città crebbe e si sviluppò.
Nel 1861 in seguito a lotte interne della famiglia del Sultano Zanzibar si separò dall’Oman e divenne indipendente.
A fine 800 il sultanato cominciò a perdere i propri possedimenti e nel 1890 diventò un protettorato britannico.
Nel 1864,anno della rivoluzione, il sultano venne destituito e costretto all’esilio con la famiglia.
Al suo posto venne instaurato un governo socialista ed in seguito Zanzibar venne annessa alla Tanzania, restando però semiautonoma.
Stone Town è una città multietnica. In essa alla popolazione locale bantù si son mescolati Shirazi dalla Persia, Arabi ed Indiani in un crogiolo di razze che è la sua peculiarità.
Dando così vita alla cultura Swahili.
Forti son state soprattutto le influenze omanite, che si possono rintracciare negli usi e costumi.
Come pure nei portoni finemente intarsiati, nelle architetture, in tanti oggetti di uso quotidiano.
I commerci di Stone Town
Questo crocevia di razze e culture ha fatto si che Zanzibar diventasse uno snodo importante per il commercio delle spezie, soprattutto i chiodi di garofano.
Ed ahimè per il traffico di schiavi provenienti dal Centro Africa e venduti nei paesi arabi.
Inoltre avorio e pietre preziose passavano da Zanzibar per essere venduti in Oriente, Paesi Arabi ed Europa.
Il commercio delle spezie ha perso oggigiorno l’importanza che aveva un tempo e non costituisce più la principale ricchezza.
Le spezie sono perciò destinate al consumo privato o vendute ai turisti. La qualità è ottima, ve lo assicuro!
Stone Town la città
La città è un dedalo di viuzze strette, dove potrete ammirare i bellissimi portoni intarsiati o quanto resta di loro.
Molti palazzi costeggiano i vicoli, alcuni fatiscenti, altri trasformati in bellissimi hotel in stile swahili.
Tanti palazzi sono abitati da indiani o immigrati Tanzani venuti in cerca di fortuna.
Ma mancando di mezzi per ristrutturarli questi edifici cascano letteralmente a pezzi.
Rivelando la bellezza sfatta e appassita di una vecchia nobile e decaduta.
Le abitazioni presentano spesso dei balconi a veranda con balaustre in legno.
Ed i caratteristici Baraza, sedute in cemento poste al di fuori delle abitazioni e che servono come area di relax e conversazione.
Il mercato di Darajani
Vi attirerà’ con i suoi colori, i suoi odori e la moltitudine di persone che ogni giorno lo affolla. Se siete di stomaco forte potrete cominciare la visita dal mercato del pesce e della carne.
Ma solo se siete di stomaco forte, vi avviso. Gli odori, complice il clima caldo umido, sono davvero forti e nauseabondi.
Potrete vedere e, se volete, comprare, pesci appena pescati.
Tonni, barracuda, polpi, calamari fanno bella mostra nei banconi. L’igiene però lascia a desiderare ed è molto lontana dai nostri standard.
Il mercato della carne per me è davvero difficile da avvicinare, soprattutto per il forte odore.
Perciò a voi la scelta.
Non mancate però il mercato della frutta, della verdura e delle spezie. Un tripudio di colori e sapori.
Frutta esotica e succulenta come gli ananas, i manghi, i frutti della passione, i bunghi e gli staffelis da mangiare a morsi o per farne deliziosi succhi e frullati.
E ancora spezie con le quali insaporire i vostri piatti una volta tornati a casa.
Fatene scorta, anche perché costano davvero poco se paragonate ai prezzi europei. E la qualità è senza dubbio ottima!
Attorno al mercato son spuntati come funghi tanti negozietti nei quali locali o espatriati possono fare la spesa.
Al giorno d’oggi si trova quasi tutto, mentre fino a pochi anni fa tanti prodotti bisognava portarseli dal proprio paese.
Esistono anche supermercati ma sono solitamente più cari.
I dintorni del mercato
Nei dintorni del mercato si trovano il mercato degli schiavi e la Chiesa anglicana.
Nella piazza dove sorge la chiesa si teneva in passato il mercato degli schiavi.
Una fossa con statue di schiavi incatenati rappresenta questo triste commercio.
Esistono anche dei sotterranei dove si dice venissero chiusi gli schiavi in attesa di essere venduti.
Di sicuro se siete sensibili questa visita vi toccherà nel profondo.
Migliaia di schiavi son passati da quest’isola, facendo arricchire trafficanti e commercianti senza scrupoli.
Destinati per lo più ai paesi arabi dove facevano i lavori più umili e venivano sfruttati in tanti modi dai padroni .
Fortunatamente la schiavitù è stata abolita, ma in tanti paesi continua sotto altre forme anche al giorno d’oggi.
E tanti sono ancora oggi coloro che vengono sfruttati e lavorano per una miseria nei ricchi paesi occidentali o arabi.
Non si chiama schiavitù, ma della schiavitù ha tutte le caratteristiche.
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