La mia Zanzibar. I miei consigli
Ecco i miei consigli per visitare al meglio la mia Zanzibar.
Vivo a Zanzibar più o meno da 15 anni e quindi posso dire di conoscerla abbastanza.
Essendo Zanzibar un’isola lunga circa 100 km e larga 40,non è difficile da esplorare.
L’ideale per visitarla è avere a disposizione 10/15 giorni di vacanza.
Questo lasso di tempo permette di visitare l’isola in lungo e in largo.
Vi da’ il tempo di fare parecchie escursioni, di visitare Stone Town e di rilassarvi nelle sue bellissime spiagge di sabbia corallina
Quali escursioni secondo me non dovete perdervi.
Escursioni di mare
Nella mia Zanzibar questi i miei consigli per una escursione che consiglio di fare è il Nakupenda Safari.
Nakupenda in lingua kiswahili vuol dire “ti amo”.
Così si chiama la lingua di sabbia che sarà il vostro approdo finale
E quale premessa migliore per una escursione di mare?
Si parte da Stone Town alla volta di Prison Island con il dow, tipica imbarcazione a vela di origine araba.
Dopo circa una mezz’oretta di navigazione giungerete a Prison Island.
Quest’isola è tristemente famosa perché qui venivano tenuti gli schiavi prima di essere imbarcati, alla volta dei paesi arabi.
Fu inoltre usata per tenere in quarantena gli ammalati di febbre gialla.
Di fatto non fu mai usata come prigione, nonostante il nome.
Attualmente ospita un santuario dove vengono allevate le tartarughe giganti di terra,
originarie delle Seychelles.
Vengono ospitate all’incirca 200 tartarughe, di varie età. La più vecchia ha all’incirca 170 anni, così si dice.
Durante il giro avrete modo di dar da mangiare alle tartarughe e magari di assistere alla copulazione. Vi assicuro, son davvero rumorose!
Nell’isola vivono pure i Dick Dick, non il famoso gruppo musicale, ma la più piccola antilope vivente, poco più alta di un gatto.
Completata la vostra visita si riprende la barca e si prosegue alla volta di una bellissima lingua di sabbia.
La lingua è visibile solo con la bassa marea, mentre l’alta marea la ricopre completamente.
Quindi l’isola compare e ricompare tutti i giorni, seguendo il flusso delle maree.
Se ne avete voglia avrete la possibilità di fare snorkeling, oppure vi potete rilassare al sole.
Non dimentichiamo poi il gustoso pranzo a base di frutti di mare, chapati, formaggio fatto in casa, spiedini di pesce e frutta tropicale.
Il tutto annaffiato da birra o ottimo vino.
La gioia di vivere degli zanzibaresi
Non dimentichiamo da ultimo la cortesia e la simpatia del personale locale, che renderà la vostra gita indimenticabile.
Vi allieteranno con canti, musica e balli, se non proprio tradizionali di sicuro molto divertenti!
Una cosa importante: le fotografie sono i ricordi più belli.
Sabbia ,coralli, conchiglie lasciateli dove li avete trovati!
Pungume Island
Tra i miei consigli della mia Zanzibar non puo’ mancare un’altra escursione molto bella nella costa sud occidentale dell’isola.
Si parte da Kizimkazi, piccolo villaggio di pescatori.
Con la barca a motore costeggerete parecchi isolotti, fermandovi a fare snorkeling nelle acque cristalline.
Dopo poco più di un’ora di navigazione raggiungerete una lingua di sabbia, Pungume Island, dove gusterete degli ottimi crostacei e piatti zanzibaresi.
Spesso sarete gli unici bagnanti e vi sembrerà di essere un po’ Robinson Crosue’ nell’isola deserta!
Snorkeling in ngalawa, i miei consigli
La ngalawa è una piccola barca a bilanciere che si usa per la pesca.
I pescatori locali spesso la usano per portare i turisti a fare snorkeling.
Nel giro di 20 minuti arriverete in prossimità della barriera corallina.
Qui armati di maschera e pinne potrete esplorare il reef e vedere gli abitanti che lo popolano.
Secondo me merita più per la gita in barca che per lo snorkeling vero e proprio.
I miei consigli per le spiagge del nord: Kendwa e Nungwi
Non può mancare una visita alle spiagge del Nord, Kendwa e Nungwi.
Non fosse altro perché qui il fenomeno delle maree non è così marcato.
Perciò questo consente di fare il bagno sempre.
La spiaggia di Kendwa è molto bella, mentre a Nungwi potrete vedere la costruzione dei Dow.
I Dow sono tipiche imbarcazioni a vela di origine araba.
Potrete anche visitare un acquario di tartarughe marine.
L’acquario è una sorta di santuario dove le tartarughe ferite vengono curate e, una volta guarite, rilasciate in mare con una suggestiva cerimonia.
A spasso per l’isola
Foresta di Jozani
Tra i consigli della mia Zanzibar non può mancare la foresta di Jozani.
La foresta è situata più o meno al centro dell’isola ed è abitata dai famosi Kolobi Rossi, endemici dell’isola. Si tratta di scimmie dalla livrea rossa sulla schiena.
La foresta è l’unica originaria rimasta sull’isola. Potrete passeggiare tra le mangrovie ed ammirare la rigogliosa vegetazione.
Accanto alla foresta il Butterfly Center, dove si allevano farfalle che vanno a ripopolare l’isola.
Infatti le farfalle, complice l’inquinamento, soprattutto quello elettromagnetico, stanno scomparendo in molte parti del globo, compresa Zanzibar.
Stone Town, la città di pietra.
Stone Town è la capitale dell’isola e unica città.
Città che nel corso dei secoli ha subito molte influenze a causa delle varie dominazioni.
Una delle più forti è stata senza dubbio l’influenza omanita.
Gli Omaniti han dominato l’isola per circa due secoli. Tant’è che il sultano dell’Oman aveva spostato proprio qui la sua capitale.
Le influenze arabe si possono notare ovunque: nel dedalo di viuzze, nelle architetture dei palazzi, nei portoni intarsiati. Non da ultimo negli usi e costumi.
La città merita un capitolo a sé stante e di questa parlerò un’altra volta.
Le coltivazioni di spezie
A pochi chilometri da Stone Town potrete visitare le coltivazioni di spezie.
Zanzibar è infatti famosa per le sue spezie, che un tempo non molto remoto rappresentavano la sua ricchezza.
Dopo la visita potrete acquistarle e portarvi così a casa i sapori ed i profumi dell’isola.
Le coltivazioni di alghe
La costa est dell’isola, nella zona da Jambiani a Bweju’, è famosa per le coltivazioni di alghe.
Qui con le basse maree potrete vedere le donne intente a coltivare alghe. Alghe che a Zanzibar vengono impiegate nella preparazione di cosmetici, oppure vendute in Oriente.
Esiste una centro, il Seaweed Center, dove potrete assistere alla preparazione dei cosmetici ed anche acquistarli, aiutando così le donne locali.
La mia Zanzibar: i miei consigli. La baia di Michamvi
Michamvi si trova nella costa sud est dell’isola. Questa è una zona molto suggestiva perché ricca di mangrovie.
Le mangrovie sono piante che crescono sulla costa e con le loro radici che emergono dal mare filtrano l’acqua salata.
Contribuiscono così a limitare l’erosione costiera e sono importanti per l’ecosistema.
Da Michamvi, nonostante sia ad est, potrete ammirare il tramonto, magari sorseggiando un aperitivo cullati dal rumore del mare.
Questa è La mia Zanzibar e questi sono i consigli di una italiana che ci vive.
Ci sarebbero molti altri luoghi in cui vorrei portarvi.
Perciò scriverò dei post più dettagliati e specifici.
Intanto spero di avervi dato un’idea della Mia Zanzibar e di avervi fatto voglia di venire.
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