La comunità dei Mennoniti di Saint Jacobs in Ontario
I Mennoniti di Saint Jacobs in Ontario, Canada, sono una comunità di anabattisti che vive come nell’800.
I Mennoniti sono i discendenti dei seguaci di Menno Simons, un pastore anabattista olandese che venne perseguito per motivi religiosi.
In seguito a ciò rifondò la chiesa anabattista basandola sul rifiuto della modernità e del battesimo.
Per sfuggire alle persecuzioni i Mennoniti emigrarono oltreoceano, soprattutto negli Stati Uniti ed in Canada.
Proprio in Canada nell’Ontario, e precisamente a St.Jacobs, si trova una nutrita comunità di anabattisti.
Lo stile di vita dei Mennoniti
Ciò che colpisce visitando la comunità dei Mennoniti è lo stile di vita molto semplice ed il rifiuto della modernità.
Vivono infatti come nell’800: non hanno elettricità né acqua corrente in casa.
Per illuminare usano le lampade ad olio, per scaldarsi le stufe e l’acqua viene attinta ai pozzi.
La tecnologia naturalmente è bandita.
Arano la terra con vomere e cavallo, il grano lo falciano a mano.
Per spostarsi usano il calesse trainato dai cavalli.
L’abbigliamento è molto semplice ed uguale per tutti:
Lunghi scamiciati, camicette accollate e cuffia in testa per le donne.
Non un accenno di frivolezza né un filo di trucco.
Pantaloni con le bretelle, camicia e cappello per gli uomini.
I colori vanno dal nero, al grigio, al marrone.
La vita nelle fattorie
Nelle fattorie si alleva il bestiame all’antica. Quindi la carne dei loro allevamenti è di ottima qualità.
Si coltivano mais, grano, frutta e verdura.
I Mennoniti sono poi i produttori del famoso Maple Syrop, o sciroppo d’acero, ricavato dalla linfa degli aceri.
Pensate che per un chilo di sciroppo occorrono 40 litri di linfa.
Lo sciroppo viene preparato facendo bollire a lungo la linfa nelle stufe economiche, che si usano pure per scaldare le case.
Il loro rifiuto della modernità è senza dubbio anacronistico.
Comunque ai giovani, al compimento del 18esimo anno di età, viene concesso un anno sabbatico nel quale lasciano la comunità.
Possono così sperimentare la vita secolare, tra i comuni mortali.
Al loro rientro decideranno se aderire in maniera consapevole alla loro comunità o intraprendere altre strade.
E’ interessante notare come solo il 2 per cento dei giovani lascia la propria comunità.
La comunità alla fine da’ un senso di appartenenza e sicurezza, plasma la loro identità, rappresenta un mondo i cui valori sono condivisi e accettati.
Chissà se avere dei ripensamenti dopo i 18 anni è concesso!!!
E’ senz’altro un mondo affascinante, non fosse altro perché consente di fare un’incursione nel passato.
Perché ti porta a chiederti se noi, nel nostro progredire e rincorrere il futuro, siamo davvero più felici di loro.
O se davvero non abbiamo perso qualcosa strada facendo.
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